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PER FARE UN POPOLO CI VUOLE UN ALBERO

2025-01-10 14:35

Luigi Iorio

CULTURA,

PER FARE UN POPOLO CI VUOLE UN ALBERO

L'Associazione Shahrazad di Conselice (RA) ha fatto realizzare un murales sulla casa di Fausto Negrini e Franca Masironi, che è anche sede dell'associ

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L'Associazione Shahrazad di Conselice (RA) ha fatto realizzare un murales sulla casa di Fausto Negrini e Franca Masironi, che è anche sede dell'associazione. In primavera sarà inaugurato ufficialmente e da un qrcode si saprà la storia della casa e il mio testo che presenta l'opera dell'artista MarkAlp "L'Albero della Resistenza", la presentazione:

 

Il murales di Marco Alpi, in arte MarkAlpi, è un'opera che racconta una vita, o tante vite in realtà, di una casa di una famiglia del paese di Conselice, del Paese Italia. Parla della guerra, la seconda guerra mondiale, parla del fascismo, della libertà di stampa che proprio a Conselice aveva il centro della stampa clandestina, perché far sapere alle persone quello che in realtà stava succedendo era considerato fondamentale per i partigiani, contro una propaganda mussoliniana asfissiante, la quale descriveva l'Italia in un Impero, ma era un impero di cartone, un regime che ormai aveva ridotto in miseria gran parte degli italiani, oltre ad avergli tolto i diritti fondamentali.

 

Il murales di MarkAlpi ci parla delle storie del passato, ma ci parla anche a noi italiani di oggi, spetta a noi non dimenticare la storia e avere memoria delle storie e delle vite di cui sono intrisi i luoghi dove viviamo. L'albero è una perfetta metafora di un concetto vivo, la storia non finisce e non è morta, l'albero ha le radici della lotta antifascista, propende verso l'alto, verso la crescita del popolo che sa curalo, non abbandonando il passato, continuando quella storia ad alimentarla e aggiornala anche ai giorni nostri.

 

Bisogna curare quell'albero, dobbiamo farlo perché gli echi della storia rimangono, i discorsi e le parole di quegli echi si trasformano e riappaiono pronunciate da facce e da situazioni che sembrano diverse, ma andando oltre l'apparenza moderata, nascondono la stessa ferocia di quel tempo. Dobbiamo curare quell'albero come fecero quelle donne e quegli uomini, partigiani si ma non supereroi, come a volte i media vogliono far apparire certe biografie per distanziarli da noi “comuni”,  erano persone: madri, padri, operai/e , casalinghe, disoccupati, studentesse, artisti, i quali però avevano deciso di lottare per principi importanti per permettere a quell'albero di crescere in pace.

 

La pagina del sito di Shahrazad


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