Può sembrare una provocazione, e un po' lo è, diciamo che la storia tra la Sinistra e gli imprenditori agricoli è stata sempre fatta di molti bassi e pochi alti. Una volta la Sinistra parlava ai braccianti, che sono gli operai della terra, una volta erano molti di più di oggi, venivano tenuti in molti casi come schiavi in condizioni di lavoro tremende, oggi il settore è diminuito di presenze e questi lavoratori sono in gran parte stranieri in situazioni che ben conosciamo di caporalato, con anche le mafie che fanno la loro parte. La lotta si è spostata nel campo della legalità. Altra figura storica della prima metà del ‘900 era il mezzadro che gestiva la terra e l’azienda per conto dei proprietari, una situazione da feudo insomma dove il mezzadro metteva al lavoro tutta la famiglia e divideva con il padrone, la regola dice a metà, ma non era sempre così. Insomma i proprietari della terra spesso erano ricche famiglie che da generazioni appartenevano alla classe dirigente, i moderni capitalisti o oligarchi.
Qualcosa è cambiato negli anni e nel modo di gestire la terra e oggi con la crisi ormai di sistema, il Mercato e il Capitalismo stanno attaccando da anni anche questa categoria, la quale svolge una parte importante nella nostra società la produzione del cibo, questa tematica la Sinistra non può sfuggire, con gli agricoltori abbiamo un nemico comune, si è pura strategia e la politica e anche questo.
Certo la categoria un po' se l’è cercata, negli anni ’70 si è cercato in tutti i modi di dire agli agricoltori di non accettare i contributi statali per ingrandire sempre di più le loro aziende, gli era stato detto che aumentare la produzione di cibo senza un senso li avrebbe messi in condizioni di essere ricattati dalla Grande Distribuzione di Massa la quale avrebbe stabilito prezzi sempre più bassi, il Mercato e la Globalizzazione infine hanno messo in competizione l’agricoltore cileno con quello italiano, creando poveri qui e schiavi lì. Quante botte abbiamo preso a Genova nel 2001 anche per difendere loro.
Ora siamo a questo, senza sussidi un agricoltore non sopravvive, senza sussidi non avremmo cibo a tavola, ovvero ci arriverebbero dei prodotti di qualità peggiore, fatti chissà come, chissà dove e chissà con cosa dentro. Dobbiamo tornare a progettare insieme agli agricoltori questo settore. L’alternativa è lasciarli in balia delle multinazionali del cibo, che in Europa ha una lobby potente, la maggior parte del cibo che acquistiamo nei supermercati è prodotta da poche multinazionali, non arrivano a 10, con l’arrivo della carne sintetica cosa succederà?
Bisogna ripensare l’agricoltura con loro, trovare una road map per una produzione sempre meno inquinante e più sana, e la Sinistra vera deve smetterla con un ambientalismo senza base politica, questo modo di affrontare i problemi pensando che “arriverà il prodotto nuovo a risolverli” è tipico del Consumismo, la politica risolve i problemi non i prodotti, verso la carne sintetica e simil tecnologie c’è lo stesso atteggiamento verso l’auto elettrica e la mobilità, anche qui non sarà il prodotto a risolvere un problema di progettualità.
Lasciamo queste cose a quei partiti snob, quei centro-sinistri e poltiglia varia in Parlamento che non possono risolvere le sfide del nuovo secolo perché sono totalmente favorevoli al Capitalismo predatorio e sciacallo, quello che si accanisce sul lavoro, sull’economia reale che sta condannando l’Occidente alla fine.