“Ci sono cose in un silenzio
Che non mi aspettavo mai”.
Così cantava la regina della musica italiana, Mina, nel 1968 dal palco di Canzonissima. E aveva ragione.
Per esempio, nel silenzio del candidato alla presidenza della regione Lazio per il Pd ed il Terzo Polo Renzi-Calenda, Alessio D’Amato, invitato a sostenere un candidato del territorio nell’aula consigliare del Comune di Albano, il tardo pomeriggio dello scorso 25 gennaio, c’è l’inceneritore.
D’Amato si è presentato, nella città che la sua parte politica ha trasformato prima nella discarica di Roma, con le proroghe, a firma di Gualtieri, della prima ordinanza dell’allora sindaca Raggi che riapriva coattivamente la discarica di Roncigliano e che adesso vuole trasformare nel megabruciatore dei rifiuti della Capitale, governata da anni da una politica priva di ambizioni, coraggio e programmazione che guarda al futuro, senza dire UNA parola UNA sulla questione rifiuti.
Mi avrebbe permesso di citare, nell’incipit di questo blog, la celebre “telefonata” tra Mina ed Alberto Lupo e le sue “Parole, parole, parole” e invece la cittadinanza di Albano non si merita neppure quelle.
Non si merita neppure di sentire le stesse promesse surreali, prive di supporto fattuale e scientifico, di Gualtieri che parla di un impianto, che forse lui ha visto in sogno in quanto il progetto, ricordo sommessamente, ancora non esiste, che non avrà bisogno di acqua per essere raffreddato; che stoccherà le poche, a detta sua, CO2 che produce, sottoterra; che non necessiterà della costruzione di una nuova discarica nel territorio del Comune di Roma, notate la finezza nelle sue parole, forse perché a 700mt. da dove dovrebbe sorgere il megabruciatore, in territorio del Comune di Albano, c’è già pronta la discarica di Roncigliano con tanto terreno per scavare nuovi invasi?
Le cittadine e i cittadini di Albano Laziale, per Alessio D’Amato, si meritano il silenzio totale, nessun appiglio, nessuna possibilità di contestare civilmente e in maniera puntuale e informata.
Silenzio.
D’Amato però ci sottovaluta, dimentica chi siamo e da dove veniamo, da quei Curiazi che abitavano Albalonga prima ancora che Roma venisse solo pensata.
L’orgoglio, il coraggio, l’amore per il territorio, nell’assordante silenzio della politica e delle istituzioni, hanno le voci, i corpi, i volti, le idee e l’impegno, anche economico, dei comitati e le associazioni, da quelle, come il Presidio Permanente e il No Inc., che per mesi hanno svolto un controllo popolare sulla discarica di Roncigliano, bloccando anche i camion carichi di rifiuti, a quelle, come Salute e Ambiente, che si sono rivolte al tribunale per l’illegittimità delle volture del medesimo sito, fino a quelle organizzate nella Rete Tutela Roma Sud per presentare ricorso al TAR contro il Piano Rifiuti di Roma Capitale e che proprio oggi hanno scritto al sindaco di Albano per chiedere che fuori dalla casa dei cittadini e delle cittadine venga affisso uno striscione che ribadisce la contrarietà della Città di Albano al “termovalorizzatore” romano.