Non si tratta di prendere atto che alcune formazioni che fanno riferimento alla sinistra - in questi anni, qua e là in giro per il Paese - hanno svolto la “nobile” funzione di sostegno elettorale ai “Democratici” in cambio di qualche “meritato” posticino nelle Giunte, nei Consigli o in Parlamento. Né, tantomeno, perderemo tempo a confutare ed evidenziare le incoerenze e le incompetenze dei rappresentanti di queste forze politiche che, ancora pochi giorni fa, pur non condividendole (a parole) hanno (con fatti concreti), in ogni assemblea elettiva della Regione, votato e sostenuto delibere e decisioni di ogni tipo, in danno all’ambiente e alla stessa aleatoria “transizione” ecologica. È, questa incoerenza, una questione che - crediamo - sarà il popolo sovrano a regolare nelle prossime scadenze elettorali e che, ovviamente, noi - in ogni sede - non smetteremo di evidenziare e denunciare. Vogliamo, invece, in questa sede, segnalare la necessità urgente di costruire un ampio schieramento di forze che sia in grado di svolgere la sua funzione di contestazione, di lotta e contrasto alle scelte di un governo - questo di destra come l’altro dei “competenti” cambia poco o nulla - che considera il Pianeta: il suo sfruttamento, la sua spoliazione, la sua distruzione, una variabile indipendente del ciclo economico, al pari dello sfruttamento delle persone sia come lavoratori e lavoratrici sia come collettività sociale. Per questo crediamo ci sia la necessità di allargare il movimento e il conflitto e chi decide di avvicinarsi sui punti fondanti di questo percorso non può essere invitato ad andarsene dai luoghi dove si manifesta ma deve essere il benvenuto. Riteniamo necessario, inoltre, aprire un serrato confronto sul merito evitando le troppo frequenti sterili provocazioni. Manifestazioni di piazza, petizioni, azioni legali e tutte le possibili forme di lotta da attivare se non contribuiscono ad allargare consapevolezza e partecipazione collettiva servono a poco e, soprattutto, producono disorientamento e disimpegno. Riteniamo, perciò, che il nostro compito sia quello di partecipare - senza veti alla partecipazione di chiunque altro - alla costruzione di un’Alleanza Popolare fatta di persone e, ancora, di associazioni, sindacati, partiti che - a prescindere dalla loro collocazione parlamentare e nelle altre assemblee elettive - si impegnino per la realizzazione degli obiettivi condivisi. Il richiamo alle coerenze, fatto salvo diritto di tutti alla denuncia pubblica, lo riserviamo agli elettori e alle loro scelte sovrane.
COMUNICATO STAMPA del Circolo PRC "Un altro mondo è possibile" e dei Giovani Comunisti/e di Ravenna