di Alessandro Bongarzone
«...Perché, per colpa d'altri, vada come vada, a volte mi vergogno di fare il mio mestiere» cantava Guccini interpretando il sentimento di molti - anche il mio - che come Lui hanno dei colleghi "indisponenti".
Pochi minuti fa, durante la trasmissione di La7 "L'aria che tira", Marco Damilano, fino allo scorso 4 marzo direttore de L'Espresso, criticando l'atteggiamento dei "pacifisti" che - secondo lui - si vedono a giorni alterni e solo in occasione di momenti critici come questi, ci ha ricordato che "quando c'era la coscrizione obbligatoria" lui si è dichiarato obiettore di coscienza ed è per questo che (bontà sua) non chiederà mai il porto d'armi. Subito dopo, da bravo ma stravagante obiettore, invece di perorare la strada della diplomazia (ancora non in alcun modo praticata seriamente) ha rimbrottato Conte e la sua "altalenante e contradditoria (nei fatti) posizione sull'aumento del bilancio militare e sostenuto l'ipotesi dell'invio di armi alla resistenza ucraina.
Nel pieno rispetto dell'articolo 21 della (nostra) "𝘾𝙤𝙨𝙩𝙞𝙩𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙗𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝙢𝙤𝙣𝙙𝙤" rispetto il pensiero dell'ex direttore che invito, però, a rispettare quello di chi crede ancora che 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗰𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝗯𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮.
Lo invito a rispettare un pensiero che mi porta credere che sia proprio lui il vero pacifista "a corrente alternata": un obiettore - come si dice dalle parti dove sono nato io - con il "c..o degli altri" arruolato anch'egli dalla vulgata militarista, guerrafondaia degli imperialismi in lotta per spartrisi le spoglie del mondo.
Aumentare il bilancio della difesa a botte di 30 miliardi l'anno, infatti, a che serve se non ad aumentare il potenziale militare italiano, armi che poi qualche "figlio di mamma" (a Garbatella si dice così) - certamente non lui (obiettore, senza porto d'armi) - dovrà utilizzare contro altri "figli di mamma".
Dunque, «...per colpa d'altri, vada come vada, a volte mi vergogno di fare il mio mestiere» però continuo a farlo cercando di dar voce a chi non l'ha più perchè gliel'ha tolta in tutti i modi che il potere sa utilizzare.
P.S. Una semplice chiosa da apprendista sindacalista in pensione: si può vederla coma la si vuole ma per risolvere i danni causati dalla modifica del Titolo V (sussidiarietà e liberalizzazioni) abbiamo dovuto sopportare le decine di migliaia di morti e tutto il seguito di disagi conseguenti alla pandemia.
Se proprio non si sa come buttare al cesso 30 mld, forse sarebbe il caso di inizare a prendere atto che tra Parlamento e Paese c'è un problema... quantomeno di comunicazione.