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ANTIFASCISTI

2023-03-29 12:43

Alessandro Bongarzone

BONGA POINT, roma, fascismo, antifascisti, eccidio fosse ardeatine, comunsti,

ANTIFASCISTI

Sono nato sul tavolo della cucina (nonostante la coabitazione imposta, l'avevamo anche noi, quelli ancora poveri nei primi anni '60) di un appartamento...

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Sono nato sul tavolo della cucina (nonostante la coabitazione imposta, l'avevamo anche noi, quelli ancora poveri nei primi anni '60) di un appartamento in via Ignazio Persico n. 3, alla Garbatella. Un palazzone, che insieme ad altri due, erano eredità del regime dove avevano trovato alloggio, insieme agli sfollati della distruzione della "spina" di Borgo Nuovo operata per fare spazio alla via dei Fori Imperiali, gli Antifascisti di ogni "colore" messi tutti insieme per poterli controllare meglio.

 

A seguito di questa grande concentrazione di Antifascisti, oltre alla composizione sociale dell'intero rione, il quartiere ha pagato uno dei prezzi più salati per la liberazione della Città e dell'intero Paese tanto che da quando ho imparato a leggere, le lapidi, i cippi, i nomi delle strade, che ricordavano i nomi di questi "eroi", hanno iniziato a far parte della mia vita facilitandomi notevolmente la scelta della parte da cui schierarmi.

 

Sul palazzo dove sono nato una lapide ricorda il sacrificio di 𝗘𝗻𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗠𝗮𝗻𝗰𝗶𝗻𝗶, membro del Partito d'Azione, dirigente della "Brigata Garibaldi", che fu arrestato il 7 marzo 1944 dalla Banda Koch e dopo una via crucis che lo portò, dalla famigerata "Pensione Oltremare" alla "Pensione Iaccarino", dopo dodici giorni di torture, in una cella del terzo braccio di Regina Coeli e da qui, su uno dei camion messi a disposizione da Herbert Kappler, alle Fosse Ardeatine uno dei 335, tra le migliaia di "tributi" alla causa della Libertà.

 

335 persone, loro si "Patrioti" ed "Eroi" che "la signora presidenta" del consiglio italiano declassa al ruolo di "italiani".

 

Con l'ultimo dei figli di Enrico Mancini, 𝗥𝗶𝗰𝗰𝗮𝗿𝗱𝗼, delegato della CGIL in Alitalia, ho avuto l'onore di lavorare appena entrato, giovanissimo, alla Zona Unitaria CGIL-CISL-UIL di Eur, Ostiense e Magliana il cui ingresso - in via Percoto - era posto proprio "sotto" la lapide che ricordava il sacrificio di suo padre. Riccardo, ci ha lasciato il 21 marzo del 2021 dopo una vita spesa per la causa dei lavoratori, della Giustizia Sociale e della Libertà e oggi voglio salutarlo con le parole di papà CERVI: «...𝗱𝗼𝗽𝗼 𝘂𝗻 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗻𝗲 𝘃𝗶𝗲𝗻𝗲 𝘂𝗻 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼. 𝗔𝗻𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶!».

redazione@camminaredomandando.it

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