Prendo lo spunto da una mitica battuta di Totò tratta da "I due marescialli" dove assaggiando un caffè Totò lo risputa subito classificandolo come ciofeca, cioè schifezza, vi invito a vedere il video.
Ieri sera Report ha fatto vedere un ottimo servizio di Bernardo Iovine, lo scopo era dimostrare che i baristi italiani in media non sanno trattare la materia prima del caffè, non puliscono bene i macchinari non sanno nulla su come vengono lavorati e come trattare i chicchi.
Stona un pò la disperata ricerca di Report di dimostrare che il caffè napoletano è una "ciofeca" anche se il titolo del reportage si riferisce a tutta l'Italia "La Repubblica della ciofeca". Iovine insiste sulla pulizia e parlando con alcuni proprietari di torrefazioni, tutti del nord, veniamo a sapere che il modo di "Tostatura Napoletana" dei chicci è sbagliato, fa diventare rancido il caffè, "ma come si fa a servire una cosa così" etc. Sembra appunto che da decenni gli stolti napoletani amino bere una fogna in sostanza, come milioni di turisti all'anno tra l'altro.
Solo alla fine del servizio Iovine mostra che i bar del resto di Italia sono messi anche peggio, dalle macchine lo spurgo d'acqua è simil petrolio. Quello che a me fa ridere è che per Report, che stimo come trasmissione, non può esistere una versione napoletana della tostatura di caffè, è sbagliata secondo la trasmissione anche se per correttezza hanno fatto spiegare ai torrefattori napoletani come andrebbe servito il caffè.
Quello che a me fa ridere sono questi torrefattori del nord che ci spiegano che la tostatura deve essere delicata perché nella tazzina dobbiamo sentire tanti aromi, i fiori, l'agrume, le essenze del bosco, il contadino con i trigliceridi alti, la porta della cantina in legno, e altre vaccate simili. Io ricordavo che il caffè fosse coltivato in paesi tipo Brasile, Vietnam, Colombia, Indonesia, Messico, Guatemala, Honduras, Perù, Etiopia, India. Tutti sti fiori e agrumi non se ne vedono da quelle parti.
Io avevo 20 anni quando iniziavo per lavoro a girare l'Italia, oggi ne ho 42 e vivo in Romagna, avessi mai trovato un bar con il caffè che ha tutti quei retrogusti di prati in fiore e distese di aranceti, la maggior parte delle volte, e bevo in media 3 caffè al giorno, bevo caffè allungati con acqua, bruciati, dal sapore acido, ciofeche insomma, infatti solo 2 bar ho in agenda quando voglio bere un buon caffè nei dintroni romagnoli, non faccio i nomi per non far dispiacere i gestori che ho sotto casa. Quindi vorrei capire questi splenditi torrefattori dove vivono, dove assaggiano questo gled essenze che fanno al posto del caffè.
A Report vorrei dire invece, ma che male c'è se esiste il caffè napoletano? Se piace una tostatura forte con gli oli esposti, alcuni esperti disgustati affermavano "di sentire il cioccolato" che notoriamente è brutto giusto? Ma comunque cosa cambia? Almeno su quello facciamo coesistere tutte le culture in Pace, al nord pensano che il nostro sia una ciofeca? Bene a ogni uno la sua ciofeca.