Abbiamo letto il comunicato di Linda Maggiori giornalista freelance e attivista ambientale (faentina di adozione ) riguardo alle molteplici denunce che ha ricevuto per la sua attività instancabile.
Spesso i nostri percorsi in questi anni si sono incrociati visto il comune sentire sui vari temi che siano quelli ambientali, sociali o legati alla sua inchiesta di produzioni delle armi.
Del resto condividiamo totalmente anche l'analisi che fa, per quanto riguarda noi attivisti, rispetto ai giorni che stiamo vivendo e a quelli che ci stanno preparando.
Lo abbiamo detto e denunciato più volte anche a Ravenna da tempo.
In maniera subdola e strisciante, c'è un tentativo di tacitare e isolare qualsiasi voce di non assonanza e dissenso esplicito verso i governi locali, nazionali, i vari poteri che governano la nostra città o su argomenti non graditi ( come guerra, Palestina e questioni sociali).
Il caso che riguarda Linda si somma a segnalazioni alla Procura e a processi in corso o a divenire verso chi continua coraggiosamente con le proprie battaglie "a dire la sua" senza paura.
Nei casi più gravi e intollerabili si è arrivati a compagn* che sono stati spostati dal proprio luogo di lavoro come non graditi o sospesi dallo stesso.
Anche noi come Potere al Popolo abbiamo subito una condanna penale di 3 mesi verso i nostri portavoce nazionale Marta Collot e locale Gianfranco Santini per il presidio del 28 maggio 2023 in difesa dei volontari che Prefetto e Sindaco De Pascale volevano allontanare dalla loro azione di aiuto fondamentale alla nostra gente durante l'alluvione.
Qui portiamo la nostra massima solidarietà e vicinanza a Linda e a tutte e tutti gli attivist* colpiti in questa maniera vigliacca.
Ma andiamo oltre con la denuncia di come oggi siano in pericolo anche le libertà democratiche garantite dalla nostra Costituzione.
Meloni e Salvini e il governo di destra avendo capito che, a Ravenna così come in tutta Italia, questi metodi non avevano intimidito nessuno (ma anzi le azioni e gli attivisti aumentavano alzando il livello) hanno pensato di varare il famigerato DDL 1660 sulla sicurezza per cercare di dare la mazzata definitiva alle voci difformi: che siano attivisti ambientali o sociali o studenti o operai che difendono il loro posto di lavoro.
Si rassegnino e non pensino di fermarci neanche in questo modo, noi come altri continueremo a stare nei territori e a portare le nostre istanze e voci e a lottare.
E proprio per ribadirlo in modo forte e chiaro insieme ad altri soggetti politici, il 19 ottobre terremo una giornata di mobilitazione nazionale su tutti i territori.
Perciò come scrive Linda al termine del suo comunicato, AVANTI TUTTA!!!