Il 26 ottobre a Bologna si è tenuta la manifestazione regionale “Non è maltempo, è crisi climatica” per protestare contro la mancata prevenzione che ha portato alle alluvioni del 2023 e del 2024 e per chiedere un cambio netto nelle politiche ambientali e di gestione del territorio, i promotori sono : Comitato Besta BO, Comitato contro ogni autonomia differenziata ER, Confederazione Cobas BO, Legambiente ER, Parents for Future BO, Rete Emergenza Climatica e Ambientale ER, Un altro Appennino è possibile, USI CIT BO, MO, PR e RE.
Ricordiamo che l'Emilia Romagna è tra le prime regioni per consumo di suolo, la provincia di Ravenna, tra le zone più colpite delle alluvioni, è seconda in Italia dopo Roma, inoltre non c'è solo il consumo di suolo, proprio la provincia di Ravenna quella governata dall'attuale candidato alla presidenza della regione del PD De Pascale ha impianti di estrazioni e stoccaggio gas, proprio nella Bassa Romagna tra le zone più colpite, impianti che incidono molto sulla subsidenza del terreno. Inoltre mentre ci sono i cantieri che cercano di ripristinare i danni del 2023 e 2024 contemporaneamente un enorme cantiere sta tagliando in due la provincia, nel quale si stanno istallando i tubi per il GNL, cioè il rigassificatore presente al largo delle coste ravennati che dovrebbe aiutare l'Italia ad essere indipendente dal gas Russo, ma che in realtà porta dei costi enormi sia di impiantistica sia del costo di materia prima, in più le due navi rigassificatori saranno ancorate al largo di Ravenna con un grosso rischio di inquinamento delle acque.
Il progetto è stato fortemente voluto sia da Bonaccini, ex presidente dell'Emilia Romagna, sia da De Pascale sindaco di Ravenna e presidente della provincia. I manifestanti a Bologna chiedono un cambio netto delle politiche del territorio perché in effetti neanche le alluvioni hanno fermato la macchina di soldi e interessi che continua a macinare progetti anti-ecologici, nonostante i numerosi eventi alluvionali, già nel 2023 dopo appena un mese dagli eventi di maggio la giunta di De Pascale approva nuove cementificazioni a Ravenna si costruiranno nuovi quartieri, senza che ce ne sia reale necessità.
Oltre ai comitati già citati in piazza oltre agli alluvionati c'erano anche i partiti della sinistra, presente anche il candidato presidente alla regione Serra, i principali e più grandi presenti erano Rifondazione Comunista e Potere al Popolo, ma anche tante sigle della galassia della sinistra radicale. Grandi assenti la sinistra alleata al PD: Sinistra Italiana non si è presentata temendo contestazioni, coraggiosi invece un paio di Verdi, questo partito ormai è sempre più “pazzo” dato che condivide con SI le giunte del PD che fanno le peggiori politiche contro l'ambiente, ma poi scendono in piazza contro tali politiche come se nulla fosse.
In vista delle elezioni del 17 e 18 novembre 2024 il tema ambientale sembra bollente, nei territori alluvionati stanno nascendo comitati di vittime dell'alluvione, c'è più mobilità rispetto al 2023 da parte dei cittadini, chissà se questo tema sarà decisivo per le elezioni di sicuro anche se la manifestazione è stata partecipata, circa un migliaio di persone, potevano potenzialmente essercene di più, ma una caratteristica degli emiliano romagnoli è fare nel silenzio e la cabina elettorale è anche segreta.