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VERSO LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 1 GIUGNO A ROMA

2024-05-23 13:18

Potere al Popolo Ravenna

POLITICA,

VERSO LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 1 GIUGNO A ROMA

Corteo e Assemblea del 25 maggio ACAMPADA UNIVERSITARIADa mesi a Ravenna ci stiamo mobilitando come Potere al Popolo assieme ad altre realtà e movimenti...

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Corteo e Assemblea del 25 maggio ACAMPADA UNIVERSITARIA

Da mesi a Ravenna ci stiamo mobilitando come Potere al Popolo assieme ad altre realtà e movimenti solidali in appoggio , senza se e senza ma, alla resistenza Palestinese in seguito al criminale genocidio che oggi sta commettendo Israele e contro l'appoggio ad esso del nostro governo.

 

Tanti sono stati i momenti di piazza, i presidi e la sensibilizzazione sul boicottaggio di tutte quelle aziende che sono conniventi con il regime israeliano. Un percorso cittadino che anche il 25 aprile ha messo al centro la solidarietà internazionalista con la Palestina costruendo un momento alternativo a quello istituzionale, che ha invece sfilato per la città con le bandiere israeliane.

Una parte importante di questo percorso di mobilitazione è stata svolta dalle/dagli student* di Ravenna: dall’occupazione del Liceo Artistico fino alle molte iniziative tenutesi all’Università.

 

Oggi salutiamo e sosteniamo l’ACAMPADA e la NASCITA DI UNA NUOVA INTIFADA STUDENTESCA iniziata alla sede di Ingegneria a partire dal loro comunicato che incalza l’Ateneo.

Condividiamo totalmente le loro analisi e le loro richieste che legano la lotta a sostegno del popolo palestinese (contro gli accordi perciò con Israele e le industrie di armi) con il ruolo all’interno dell’Università di Eni e Snam responsabili anche della devastazione ambientale della nostra città, come più volte denunciato.

Il genocidio impunito di Israele in Palestina, le missioni militari nel Mar Rosso, la guerra in Ucraina, i massacri in Congo e Sudan, i golpe in Sahel, le tensioni intorno a Taiwan, sono la manifestazione più evidente della centralità della guerra nella fase storica che ci troviamo a vivere.

 

L’Italia guidata dal Governo Meloni, con il consenso della finta opposizione euroatlantica, è pienamente a rimorchio di USA e NATO. Non solo è complice del genocidio a Gaza, non solo guida la Missione Aspides contro gli Houthi, ma è uno degli sponsor principali della necessità dell’aumento delle spese militari, in ossequio all’obiettivo del 2% del PIL fissato dalla NATO a cui, secondo Meloni in Italia, Ursula von der Leyen in Europa, bisogna obbedire.

 

Così, mentre i soldi per armi e guerra ci sono sempre – con somma gioia delle imprese del settore, dalla Leonardo alla Fiocchi, passando per Beretta e RWM – quelli per rispondere ai bisogni delle classi popolari non si trovano mai: quelli per alzare salari sempre più da fame, per rafforzare sanità e istruzione pubblica, per garantire un tetto sulla testa a fasce di popolazione sempre più in difficoltà, quelli per una vera transizione ecologica, quelli per la messa in sicurezza del territorio e per combattere la devastazione ambientale.

È l’economia di guerra, l’altra faccia socialmente devastante del piano inclinato verso la Terza Guerra Mondiale, ove ci spinge la follia delle classi dirigenti.

 

Se si vuole ribaltare il piano, se si vuole sconfiggere un’ ultradestra che combina austerità liberista, autoritarismo dentro e guerra fuori, bisogna affrontare le basi materiali e politiche della sua forza.

Occorre costruire un fronte del rifiuto e della lotta contro il sistema di guerra.

 

Per questo, anche da Ravenna, parteciperemo alla manifestazione del 1 Giugno per Roma per dire:

• Stop al genocidio in Palestina e ad ogni complicità del governo italiano con Israele;

• Basta con la partecipazione dell'Italia alla guerra in Ucraina e all'aumento delle spese militari imposta dalla Nato e dall'Unione Europea; ritiro della missione navale Aspides dal Mar Rosso;

• Stop alle leggi liberiste e dell’austerità promosse da Unione Europea e governi italiani. Per la giustizia sociale e climatica, redistribuzione della ricchezza e un intervento attivo del pubblico nell'economia;

• Fine dello stato di polizia, della repressione e la criminalizzazione del dissenso, dei manganelli per chi protesta, dell'apartheid contro gli immigrati;

• Fermare la strage continua contro i lavoratori, introdurre il reato di omicidio sul lavoro, smontare il sistema degli appalti, abolire l’Alternanza Scuola Lavoro per gli studenti, fermare la distruzione della scuola e delle università;

• Stop alla “guerra contro i poveri” e agli aumenti delle tariffe. Riaffermare il diritto al reddito, il diritto all’abitare, a salari dignitosi, introdurre il salario minimo a 10 euro l'ora.

• Fermiamo l’imbavagliamento della stampa e l’attacco alle libertà democratiche e al diritto di sciopero. Fermiamo le riforme controcostituzionali sul premierato, l'Autonomia Differenziata tra le regioni e le modifiche autoritarie della Costituzione.

• Stop allo sfruttamento del territorio e alle grandi opere inutili come i metanodotti, i Rigassificatori , la TAV o il Ponte sullo Stretto.

• Fermiamo l’attacco al diritto all’aborto, le proposte legislative restrittive sulla Legge 194, contro ogni discriminazione di genere, di classe e di razza.

• Contro la Bossi-Fini e il decreto Cutro e le discriminazioni nei confronti dei lavoratori migranti, per la regolarizzazione di tutti i cittadini stranieri!

 

Diamo appuntamento a tutta la cittadinanza

al CORTEO cittadino del 25 maggio ore 16.30 Piazzetta Ghandi

e all’ASSEMBLEA ore 18.30 in Darsena Ravenna

VERSO LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 1 GIUGNO A ROMA

Contro il governo Meloni, reazionario, padronale e guerrafondaio

per una vera alternativa

redazione@camminaredomandando.it

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