La storia della signora Diana di Lugo è emblematica su come è ridotto il servizio rifiuti in Romagna, sul rapporto tra Hera e i cittadini e di quest'ultimi con le istituzioni. Fatale fu quel cambio di divano, la signora Diana decise di cambiare il suo vecchio e logoro divano si organizzo con Hera per mettere fuori il vecchi divano e far arrivare il nuovo, la signora ha una certa età e non ha l'autovettura. Il 7 marzo 2024 di sera mise fuori casa il divano come da accordi telefonici con Hera, il ritiro era previsto per l'8 marzo, ma niente, non si fa vedere nessuno.
La signora Diana è dispiaciuta che il suo divano dia fastidio, non permette ai pedoni di camminare sul marciapiedi, chiama già l'8 Hera in modo da risolvere subito il problema, le danno appuntamento per il 19 le chiedono se è possibile di mettere il divano in una zona raggiungibile, la signora è sola e non può neanche riportarlo dentro casa, quindi rimane li fino al 19.
Il 19 si risolve? Ovviamente no, noi su segnalazione della signora arriviamo il 25 marzo, dal 19 al 24 la signora tenta tutte le strade, il Comune di Lugo, l'ufficio Hera, i vigili urbani, ma niente, un enorme scarica barile e nessuno che prenda in mano la situazione visto che la signora paga regolarmente tutte le tasse. Il divano da lì non schioda, i vigili urbani possono rimuoverlo solo se lo stesso è oggetto di teppismo, verrebbe la tentazione di farlo, ma la signora Diana è onesta, alla fine ci fa sapere l'assurda situazione e noi l'andiamo a trovare.
Questa piccola storia racchiude tutte le disfunzioni del nostro tempo, Hera è un'azienda alla quale è stato dato il servizio rifiuti in monopolio, oltre l'acquedotto. Fino a qualche hanno fa c'era la scusa che la maggioranza delle azioni fosse in mano al pubblico, quindi avevamo il controllo pubblico e l'efficienza del privato, almeno da come l'hanno sempre raccontata chi ha privatizzato i gioielli pubblici. Nel 2009 il 62% delle azioni Hera apparteneva ai 100 comuni che ne fanno parte, ma vendi oggi, vendi domani, il dato del 2022 ci dice che il pubblico ha il 45,83%. La maggioranza è privata e come per tutte le aziende del “libero mercato” non conta il cliente e quindi il servizio, conta l'azionista il valore della quota, la borsa, l'indice, il “quanti tagli fai?” Per far impennare il titolo. Del sacchetto dei rifiuti, della sua rimozione chissenefrega tanto hanno il monopolio, a chi altro possono farlo fare il lavoro?
Così succede ormai sempre più spesso che chi ha rifiuti ingombranti, vede crescerci l'erba attorno prima che un furgone passi a rimuoverlo, succede che per qualche mistero i bidoncini della differenziata non vengano svuotati, a volte si saltano dei civici delle stessa strada, un prelievo ad intermittenza. Il servizio è palesemente sotto dimensionato, inoltre Hera non fa direttamente il lavoro lo subappalta, con tutte le situazioni che sappiamo in questi casi, qualcuno controlla che tutto venga fatto bene? Boh di sicuro i Comuni se ne lavano le mani, almeno quello di Lugo sicuro. Hera subappalta perché è in crisi? Giammai anzi Hera fa utili ogni anno sempre più alti, i titoli azionari di Hera ripagano l'investimento in pochi anni, Hera dichiara nel settembre 2023 che nel terzo trimestre l'utile netto è di 267,1milioni di € (+7,5% rispetto al 2022).
I Comuni si sono proprio sbarazzati della questione rifiuti e non gli interessa gestirla, Hera decide tutto da sola: fa i piani rifiuti, decide come cambiare e quando cambiare turni di raccolta, insomma gestisce e decide. C'è solo un piccolo problema: i cittadini non votano l'amministratore di Hera, ma il proprio sindaco, il quale dovrebbe scegliere lui la giusta la politica sui rifiuti da adottare. E' il libero mercato, dove quelli liberi di fare come gli pare sono le multinazionali, i cittadini hanno il disservizio, l'aumento della Tari e al massimo Hera gli fa i complimenti perchè hanno differenziato bene i rifiuti, cittadini-dipendenti.
Alla fine il divano lo abbiamo portato noi in discarica.