Le elezioni in Sardegna sono l’esatto esempio di come la democrazia in Italia si sta distruggendo proprio mentre si esegue il voto, cioè il rito massimo della sua celebrazione.
Questo tipo di analisi del voto non l’ho letta ne vista in nessun giornale o televisione, anzi ho visto personaggi entusiasti di un’elezione dove la metà dei sardi non è andata al voto, dove 1600 voti di differenza hanno deciso chi vinceva. Ecco il punto il “chi vince” non conta come vinci, non contano i programmi in pratica non se ne mai parlato, conta la vittoria, mettere la bandierina poi i due mega blocchi contendenti come amministreranno chi se ne frega, l’importante è vincere se poi per farlo ti unisci con liste e partiti totalmente diversi non importa a nessuno, e nessun giornalista ti renderà conto, tanto chi li ha letti i programmi politici? Neanche chi si fregia di fare informazione.
Le elezioni sarde oltre all’assenteismo, ormai piaga italiana, ci regala un’altra perla che ci dice come il potere in Italia distrugga la democrazia dall’interno facendoti votare, la soglia di sbarramento del 10% è un’altra schifezza degna di nota, anche qui silenzio totale, nessuno dei grandi media ha fatto notare che è antidemocratico non rappresentare nel parlamento sardo la lista di Soru, quel 9% di cittadini non sarà rappresentato non avrà una voce nelle istituzioni e secondo voi cosa faranno la prossima volta? Ovvio abbandoneranno le urne e l’attività politica, i volontari molleranno schifati.
Il sistema di potere vuole che solo due schieramenti siano competitivi per le elezioni, cioè il maggioritario che è fallito e che più volte col voto gli italiani hanno bocciato, non volendo solo due schieramenti da votare, ma il sistema della democrazia se ne frega ed ecco che ti ripropone la stessa minestra, ma con coalizioni e campi larghi. Ovviamente stringi stringi che governi uno o l’altro faranno esattamente le stesse cose, pro libero mercato e capitalismo senza se e senza ma, qualche sfumatura di diritti civili tutto qui le differenze.
Infatti cosa dice Calenda a fine spoglio, spinto anche dall’analisi cieca dei media, dichiara che deve entrare in una delle coalizioni, da perfetto servo del sistema che si dispiace di non poter servire a questo giro. Il Sistema vince sempre e ottiene di nuovo la fedeltà di chi è uscito dai due schieramenti, l’abbandono delle urne non lo tange anzi meno stiamo meglio stiamo così la politica è più controllabile, la democrazia sta morendo, ogni elezione è una pugnalata.