Prima o poi ringrazieremo il Rosatellum. Ebbene si sono provocatorio, ovviamente la legge elettorale fatta dal PD nel 2017 resta una schifezza, ma forse con tempo e calma analizzando a mente lucida i fatti degli ultimi anni/mesi ringrazieremo questa legge perché un pregio lo ha: aver costretto i politici e i partiti in Parlamento a gettare la maschera e a mostrarsi per quello che sono, senza più nasconderlo.
La fase della formazione delle coalizioni per assicurarsi un posto nel Parlamento (ridotto) è stata abbastanza penosa, lo spettacolo d’arte varia ha visto gente dichiarare tutto e un attimo dopo il contrario pur di mettere su con nastro adesivo e colla vinilica alleanze per superare il 3% di soglia.
Tutti parlano di Calenda e Renzi, i quali vorrebbero rappresentare i moderati, e li incarnano talmente bene che hanno un ego (moderatissimo) talmente gasato che neanche le riserve russe. Dichiarano su giornali e Tv cose moderate del tipo, “destra e sinistra non contano più, serve che i partiti siano tutti d’accordo sulle soluzioni” e si augurano che a prescindere dall’esito delle elezioni Draghi faccia il premier. Cose moderate insomma, la democrazia non deve essere vera democrazia, i partiti non devono essere partiti ma comitati del potere e alla fine un chi se ne fotte degli elettori (pare quasi ti sentire un tappo di bottiglia) e questi sono moderati, l’avesse detto la Meloni la redazione di Repubblica gli avrebbe dedicato due anni di titoli di testa.
Poi della serie “ancora tu ma non dovevamo vederci più?” torna a combattere per la poltrona gente come Lupi, detto l’orologiaio, che con “Noi moderati” crea una lista che sembra più una confessione di incapacità, infatti uno dei partiti che lo compone si chiama “Coraggio Italia” coraggio sopportateci abbiamo famiglia. Addirittura per migliorare il tutto capeggia il cognome “Brugnaro” il sindaco di Venezia che censurò dei libri per bambini destinati alle scuole perché secondo lui erano ”favole gay”. Eh i moderati sono così, mica sono esagerati come Salvini, loro sono più pacati nell’omofobia. Tra i vari moderati nella lista di Lupi c’è Toti, si hanno più cose positive da dire su un comò che su di lui, ah poi c’è Sangue&Cilicio Paola Binetti una che ha accostato l’omosessualità alla pedofilia, per dire un’altra del club del libro insomma.
Il Rosatellum ha reso ancora più evidente una cosa che generalmente tendiamo a sottovalutare: il fascismo dei moderati. Mentre si scrivono, giustamente, pagine e pagine o si producono ore di servizi televisivi sulla fiamma di Fratelli d’Italia, urliamo alla deriva a destra talvolta esagerando, poi ci dimentichiamo di questi soggetti che imperversano nei moderati, i quali guardano con schifo gli estremismi per il solo fatto di non avere lo stile pacato con il quale loro fanno le stesse gravi dichiarazioni. Da quando c’è la guerra in Ucraina abbiamo scoperto Letta guerrafondaio, SpoLetta inneggiava ad intervenire, all’armiamoci e partite, ovviamente, soldi non ci sono, quindi mandiamogli le armi e che la Costituzione si fotta pacatamente. Il paradosso è stato che i Generali italiani chiedevano di fare una trattativa di pace, invece i politici moderati e i giornalisti si spendevano in dichiarazioni di guerra paragonabili al ventennio, qualcuno evocava il migliaio di morti da fare per sedersi al tavolo della pace, cose che i compagni di merende erano delle suorine.
In campagna elettorale quindi assistiamo a questo sperticarsi verso l’atlantismo, addirittura al club fantozziano per la NATO si è iscritto Di Maio, hanno dovuto prima spiegargli che l’atlantismo con Atlantide non c’entrava niente, ma anche Giggino lo abbiamo perso. L’atlantismo per questi moderati non è neanche discutibile, neanche nella peggiore DC Andreottiana avveniva ciò, anzi con il Divo praticavamo la politica dei due forni, oggi invece questi moderati descrivono Fratoianni come il nuovo Che Guevara, per dire uno che si mimetizza con la poltrona.
Il Rosatellum è stato l’atto finale di un paesaggio politico che dopo il 25 settembre cambierà definitivamente, sarà l’ultima volta che vedremo certi partiti e forse certi leader perché hanno semplicemente esaurito l’elettorato. Il Rosatellum come il Porcellum ha distrutto le fondamentali differenze dei partiti, i moderati del PD come di Forza Italia e soci hanno portato in Parlamento una marmellata di personaggi, i quali cambiavano continuamente partito, tanto vanno bene sempre, il programma in maggioranza è uguale, ma contemporaneamente sfasciavano Costituzione, diritti dei lavoratori e delle classi deboli.
Ora si avvierà una fase nuova dopo il voto: I partiti personali e quelli che non hanno una visione, come la marmaglia del centro, dovranno per forza sciogliersi in un nuovo soggetto con Forza Italia e PD, sarà inoltre la fine per i partiti come SI e Verdi che criticano tutto l’anno i democratici e poi si candidano con loro, qualche avviso gli era arrivato anche dall’ultimo voto nei Comuni. Insomma si chiuderà la fase Craxiana della politica, quella che ha trasformato la logica di rappresentanza dei partiti. Prima di Craxi ogni partito rappresentava un pezzo della società, dopo Bettino i partiti hanno semplicemente di volta in volta cambiato elettori, esaurivano un blocco e passavano ad un altro. Dopo il 25 settembre si tornerà a creare partiti che rappresentino una parte del popolo italiano e che abbiano una visione, si spera.