
Sono 5 milioni gli Italiani ai quali il Governo sta impedendo di partecipare ai Referendum su Lavoro e Cittadinanza: si tratta dei "fuori sede", cittadini che per motivi di lavoro, studio, familiari o personali hanno il domicilio diverso dalla residenza.
L'Italia è l'unico Paese in Europa a non avere una legge che garantisca il diritto di voto per i fuori sede. Nessun Governo, né di centrodestra né di centrosinistra, si è mai posto il problema, lasciando milioni di persone senza diritti.
È inaccettabile che l'Italia sia fanalino di coda in Europa nel garantire un diritto fondamentale. Si tratta non solo di una mancata applicazione dell'art. 3 della Costituzione, ma anche di un disegno volto a escludere i cittadini dalla vita democratica del Paese.
Il Ministro Piantedosi, incalzato sul tema, ha affermato che non sono in programma iniziative a riguardo, omettendo due passaggi importanti:
1) nel 2023 è stata depositata una proposta di legge per riempire questo vuoto legislativo;
2) sono due anni che la proposta è ferma in commissione al Senato senza motivo.
Se il Governo volesse, potrebbe attivare gli strumenti legislativi necessari per sbloccare l’iter di approvazione, ma sembra scontato che non lo farà, con l'obiettivo di boicottare e far fallire i Referendum aiutato dal silenzio di media e tv.
Il diritto al voto di 5 milioni di Italiani viene di fatto negato. Non viene garantito nemmeno il voto per corrispondenza (come per gli Italiani all’estero), nonostante le schede elettorali siano uguali in tutta Italia. Del voto elettronico con CIE negli uffici pubblici oppure on-line tramite SPID/App IO nemmeno a parlarne. Chi vorrà votare dovrà mettersi in viaggio e tornare a casa a proprie spese. È ridicolo nel 2025!
Chi come noi ha a cuore la democrazia non può permettere che ciò accada, per questo pretendiamo che venga trovata una soluzione affinché i cittadini esclusi dalla vita democratica possano esprimere liberamente la propria opinione attraverso l'esercizio del voto, che è un loro sacrosanto diritto!